Scopri i vantaggi e le differenze tra inbound marketing e outbound marketing per integrarli e scegliere la strategia ideale per il tuo business.
L’outbound e l’inbound marketing sono due strategie di marketing che consentono alle aziende di raggiungere il proprio pubblico target. Pur avendo due visioni differenti, sono accomunate da un fine unico: attrarre lead e prospect.
Le strategie non sono necessariamente alternative. Come sempre, la ricetta migliore è un mix delle due. Una loro integrazione, infatti, consente ai brand di di distinguersi in un mercato affollato di messaggi.
Che cos’è l’outbound marketing
L’outbound marketing è il metodo tradizionale di fare pubblicità che consiste nel mostrare un prodotto al maggior numero possibile di persone, attraverso diversi canali. La comunicazione, in questo caso, prescinde da ciò che il cliente sta cercando e dal momento in cui lo sta cercando.
Viene anche chiamato “interruption marketing”, ovvero marketing dell’interruzione. Con l’outbound le persone sono spesso interrotte dal messaggio pubblicitario mentre stanno svolgendo un’altra attività.
Viene inoltre definito “push marketing”, poiché la pubblicità viene “spinta” verso l’utente, che la subisce in modo passivo. È un tipo di marketing in cui la conversazione ha una precisa direzione: parte dall’azienda e colpisce il cliente.
Con l’outbound marketing, il messaggio raggiunge un gran numero di persone: l’obiettivo principale è rivolgersi a una platea il più ampia possibile. Questo approccio, in altre parole, mira ad ampliare l’audience e ad aumentare, in questo modo, la notorietà del marchio e del prodotto.
Gli strumenti dell’outbound marketing
Tra gli strumenti tradizionali più diffusi dell’outbound marketing vi sono gli spot televisivi, i passaggi radio, gli spazi acquistati sui giornali e i flyers (opuscoli e materiale a stampa).
Restando nel mondo offline, si può ricorrere alle tecniche di cold calling (telefonate a potenziali clienti senza alcun contatto precedente) e alla partecipazione a fiere ed eventi.
Spostandosi sui canali digitali, si può puntare sulla pubblicità display e sull’email marketing “a freddo”, ovvero l’invio di messaggi senza analisi preventiva del target.
Si tratta di un metodo di marketing ideale quando il prodotto ha un target di clienti molto vasto e vario. L’esempio più lampante è lo spot televisivo: sicuramente verrà visto da moltissime persone, ma quante di queste sono dei reali potenziali clienti?
All’interno di una platea così ampia, infatti, molte delle persone raggiunte potrebbero non rientrare nel target e non essere interessate al prodotto. Di contro, l’outbound marketing porta il servizio o i prodotti erogati dall’azienda alla consapevolezza di un vasto pubblico.
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Vantaggi e svantaggi dell’outbound marketing
Partiamo dai vantaggi. Il primo è l’immediatezza della diffusione della promozione e della valutazione dei risultati. Le campagne di outbound, infatti, possono essere lanciate velocemente (una volta strutturate) e le variazioni della domanda sono registrabili a stretto giro.
Il secondo vantaggio è rappresentato dal ruolo attivo dell’azienda: è lei a decidere il messaggio da diffondere al pubblico di riferimento. Inoltre, l’outbound marketing offre una certa scalabilità, ovvero la possibilità di espandere i messaggi in base alle necessità per raggiungere un pubblico sempre più ampio.
Un terzo e importante vantaggio è l’interazione diretta. Il brand può raccogliere in maniera più immediata i feedback, andando a rimuovere rapidamente le eventuali criticità emerse.
Passiamo agli svantaggi. Il principale è il costo. Le campagne di marketing outbound, come gli spot TV e radio, richiedono un budget importante.
Un secondo svantaggio, non meno importante, è quello per cui le persone esposte all’outbound marketing non ricercano il messaggio pubblicitario. È probabile, quindi, che non prestino la necessaria attenzione, soprattutto se non sono raggiunte nel momento adatto del loro customer journey.
Che cos’è l’inbound marketing
L’inbound marketing è l’insieme di attività volte a far avvicinare l’utente all’azienda e a trasformarlo in cliente, attraverso contenuti dedicati. Questa tecnica di marketing punta a creare una conversazione autentica e personalizzata con il pubblico.
Rappresenta un’importante occasione per le aziende di ampliare il proprio target in modo strategico e trovare nuovi acquirenti. In una visione inbound, non si interrompe l’utente con la propria proposta, ma si interviene solo per rispondere a una sua domanda, offrendo una soluzione.
Per sviluppare una strategia di inbound marketing efficace possono essere utilizzati vari tipi di strumenti. Vediamo insieme quali sono i principali.
Gli strumenti dell’inbound marketing
L’inbound marketing si basa su strumenti che, a differenza dell’outbound marketing, sono prettamente digitali.
L’approccio più utilizzato è il content marketing, ovvero la creazione di contenuti (blog, video, infografiche, post, ecc…) che forniscono risposte puntuali alle domande degli utenti. Affinché i messaggi siano visibili, però, è necessario lavorare molto sul fronte SEO, in modo da piazzarsi ai primi posti delle SERP dei motori di ricerca.
Altre tecniche sono fornite dal social media marketing (da pianificare in base al target) e dall’email marketing, meglio se basato su una strategia ABM. Per potenziare entrambi si potrebbe pensare di effettuare campagne PPC (Pay per click).
L’obiettivo è intercettare prima degli altri il bisogno e soddisfarlo. L’inbound permette di ottenere risultati molto interessanti perché dà rilevanza al punto di vista del cliente. Infatti, la comunicazione e la promozione vengono strutturate a partire dalle esigenze e dai bisogni del target e non dell’azienda.
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