Il sales funnel come sintesi delle attività aziendali
Mentre il processo tracciato dal customer lifecycle si concentra interamente sull’utente, sulle sue azioni e suoi suoi comportamenti, il sales funnel è deciso dall’azienda.
Spetta, infatti, ai responsabili del marketing pianificare tutte le attività che devono essere svolte per tracciare e ottimizzare il processo di vendita. Il punto di partenza è un’analisi del mercato e dei comportamenti di acquisto del pubblico target.
La fase successiva consiste nel comprendere quali siano le strategie di comunicazione più efficaci nel contesto di riferimento. Occorre, cioè, parametrare le azioni e i canali ad ogni singolo step del funnel di vendita. Per riuscirci, è necessario rispondere ad alcune domande:
- Come viene stabilito l’ordine di priorità dei leads?
- Quali tecniche di lead nurturing utilizzare sui prospect?
- Quali azioni favoriscono la conversione dei prospects?
- Qual è il Time to Conversion di lead e prospect?
- Quanto è lungo il ciclo di vendita?
- Quali sono i KPI che misurano i passaggi all’interno del sales funnel?
- Quando e come viene trasferito un lead tra le diverse fasi?
- L’azienda ha un piano di onboarding?
Rispondendo a queste domande l’azienda riuscirà a individuare le attività più indicate a favorire la conversione in ciascuna fase del customer journey.
Come per il customer lifecycle, anche il sales funnel consente, grazie alla segmentazione del pubblico target, di offrire contenuti personalizzati e più efficaci. Suddividendo il processo in fasi, diventa più semplice individuare le eventuali criticità nel funnel di vendita e rimuoverle.
Quali sono le fasi del sales funnel?
Suddividendo il processo in fasi, diventa più semplice individuare le eventuali criticità nel funnel di vendita e rimuoverle. Il tradizionale modello di funnel di vendita si chiama AIDA, acronimo delle quattro fasi considerate: Awareness, Interest, Desire e Action. Rivoluzionario negli anni ’90, è oggi ampiamente superato.
Il fatto che sia superato, però, non significa che sia stato interamente sostituito. La sua struttura, infatti, rappresenta la base dei sales funnel contemporanei. Con il tempo sono state aggiunte nuove fasi, in conseguenza della trasformazione dei clienti, sempre più attenti e informati.
Oggi ai marketing manager spetta il compito di implementare un processo più complesso, ma maggiormente capace di rispondere alle esigenze e ai comportamenti di acquisto dei consumatori. Vediamo, dunque, quali sono le fasi che si sono aggiunte nel tempo.
Fase dei lead
I lead possono entrare nel sales funnel da canali sia inbound sia outbound.
I lead outbound sono appositamente ricercati dal team di sviluppo commerciale attraverso azioni rivolte a profili che potrebbero essere totalmente ignari dell’esistenza dell’azienda. Chiamate dirette, email dirette, invio di messaggi sui social network sono gli strumenti più utilizzati nella generazione di nuovi contatti outbound.
I lead inbound sono creati quando un utente inserisce informazioni volontariamente in cambio di qualcosa. Ne sono un esempio i form da compilare per ricevere un ebook o una demo di prodotto.
Una volta inseriti i contatti nel database (utilizzando per esempio un software di marketing automation collegato al CRM) è necessario filtrare i dati. Questa operazione serve a due scopi: individuare, ed eventualmente a escludere, le informazioni profilate non correttamente; arricchire un profilo utente attraverso le informazioni (corrette) trovate su altre fonti.
Marketing Qualified Lead e Sales Qualified Lead
Una diversa categorizzazione dei lead li divide in Marketing Qualified Lead (MQL) e Sales Qualified Lead (SQL). La principale differenza sta nel grado di interesse verso il brand. Il MQL è ancora in fase di ricerca e valutazione, mentre il SQL è pronto per l’interazione diretta con l’azienda e l’acquisto.
Per distinguerli correttamente è utile dotarsi di un sistema di ranking che misuri la probabilità di conversione dei nuovi contatti. A seconda dello scoring assegnato, poi, si possono programmare le attività di marketing.
Il Marketing Qualified Lead è un utente che ha mostrato un primo interesse. Può avere, ad esempio, compilato un modulo di contatto o aver effettuato il download di materiale offerto dal brand. In questa fase è essenziale un’attività di lead nurturing con ulteriori contenuti per trasformarli in Sales Qualified Lead.
Il Sales Qualified Lead è un utente che ha espresso in maniera chiara l’interesse all’acquisto dei prodotti e servizi offerti dal brand. Può avere richiesto, ad esempio, informazioni dettagliate su prezzi o sulla funzionalità dei prodotti. Qui, l’attività da svolgere è finalizzata ad azioni di vendita diretta.
Fase di opportunity
Quando un lead raggiunge i parametri di interesse richiesti, è importante assegnargli un valore in termini monetari che dia un’indicazione precisa della rilevanza del lead. In questo modo i responsabili delle vendite riescono a stabilire un ordine di priorità.
Una volta che il lead transita in questa fase, l’azienda può pensare di avviare tecniche che ne favoriscano la conversione. Nel caso dell’eCommerce, ad esempio, diventa fondamentale inviare comunicazioni che spingano l’utente all’acquisto senza risultare troppo invadenti. Ne sono un esempio i countdown in carrello.
È qui che entra in gioco un altro concetto: il Proof of concept (PoC). Più è alto il valore potenziale del lead, più diventa importante dimostrare l’effettivo valore del prodotto offerto dall’azienda.
Fase closed
Come si può già intuire dalla parola stessa, questa fase del funnel è cruciale. Il lead capisce l’effettivo valore del prodotto e decide di procedere all’acquisto.
Questo step potrebbe sembrare conclusivo, in realtà non è così. Da questo momento dovrà iniziare il lavoro più impegnativo del team di supporto al cliente, mirato ad offrire un’assistenza post-vendita efficace. È un passaggio ancora più importante soprattutto per i prodotti più costosi e complessi.
Costruire una relazione positiva con il cliente assicura la sua soddisfazione e favorisce la sua fidelizzazione. E garantisce anche una solida brand reputation per l’azienda, indispensabile per la formazione dei profitti.
Fase di onboarding
L’onboarding consiste in una fase di affiancamento al cliente da parte del customer care. Gli strumenti che possono essere messi a disposizione sono svariati. I più comuni sono i numeri di telefono, i centri assistenza (fisici e virtuali) e le email. Il canale digital abilita inoltre la creazione di contenuti video tutorial e chatbot.
A seconda della complessità del prodotto offerto e del valore del cliente è anche possibile procedere all’attivazione di incontri di supporto one-to-one a cadenza mensile o bisettimanale.
Ciò che è importante è che i clienti si sentano seguiti e che possano avere un riscontro rapido, efficiente e professionale per risolvere eventuali criticità. La sfida per l’azienda è consentire loro di mettersi in contatto attraverso la modalità preferita, in un’ottica omnicanale.
Fase di renew o di upsell
L’efficacia dell’intero processo relazionale è misurata dalla facilità con cui l’azienda riesce ad attuare tecniche mirate a favorire il riacquisto e l’upselling sul singolo lead. Una comunicazione regolare e frequente favorisce questo processo e riduce gli sforzi del team di vendita necessari per spingere il cliente a un nuovo acquisto.
Ad esempio, è possibile proporre l’acquisto di un prodotto o servizio complementare a quello già acquistato in fase di supporto post-vendita. Non dover riattivare il consumatore da zero è di fondamentale importanza. Per questo all’interno dell’azienda dovrebbero essere individuate figure da dedicare al mantenimento di relazioni attive con i clienti.
Come scegliere il punto di vista più adatto alle tue esigenze
Il customer lifecycle aiuta le aziende a capire l’esperienza dell’utente con il prodotto. Ogni step del customer journey dovrebbe essere scandito da azioni ben precise compiute dall’utente, come iscrizioni e richieste di informazioni.
Il Sales Funnel mostra l’intero processo d’acquisto dal punto di vista dell’azienda. Quindi, racchiude al suo interno tutte le azioni che dovrebbero essere eseguite dall’impresa per favorire la conversione finale del lead.
La soluzione migliore per avere un quadro completo dell’intero processo di acquisto consiste nell’analizzare parallelamente entrambi i funnel trattati.
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Daniel Casarin, imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale. Con oltre 20 anni di esperienza, esplora l’impatto delle tecnologie emergenti in ambito economico e organizzativo. Attraverso Adv Media Lab e altre iniziative imprenditoriali, collega la sua expertise multidisciplinare al mondo dell’impresa.
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